Smaltimento Pneumatici Roma

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Cosa sono i pneumatici

Gli pneumatici sono le gomme delle ruote dei più comuni veicoli che popolano la nostra società e ci permettono di muoverci comodamente, ammortizzando il nostro viaggio e rendendo più sicuri i nostri spostamenti. Sono stati inventati nel lontano 1845, dall’inventore scozzese Robert William Thomson con il nome iniziale di “aerial wheel” e il loro primo utilizzo è stato sulle carrozze. Si trattava di ruote a gomma piena che vennero utilizzati fino al 1888, quando vennero sostituiti dalle ruote appunto pneumatiche, pensate da Jhon Boyd Dunlop. Le nuove ruote erano costituite da una tela gommata, con camera d’aria separata e protette esternamente da uno strato di gomma molto fina.

Subito furono evidenti i vantaggi che questo tipo di pneumatico apportava al mondo dei trasporti. Rispetto ai suoi predecessori, come i cerchioni metallici e gli pneumatici a gomma piena, era evidente che fossero molto più funzionali al trasporto grazie alla maggiore elasticità e durabilità.
Negli anni hanno subito molti perfezionamenti, fino a raggiungere la versione definitiva nel 1904 con l’introduzione del battistrada. La loro immissione sul mercato fu un successo e acquistati per l’utilizzo principalmente su strada in molteplici campi e per equipaggiare disparati veicoli come:

automobili

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il primo pneumatico è stato montato sulle carrozze

• autocarri
• biciclette
• motocicli
• trattori agricoli
• carrelli atterraggio per aereoplani

Lo pneumatico quindi come lo conosciamo nel 21esimo secolo è pressoché uguale, per quanto riguarda la sua struttura basilare, agli pneumatici di inizio secolo. È formato fondamentalmente da due parti fondamentali e necessarie una all’altra:

La camera d’aria. È un cilindro di gomma elastica e il suo unico fine è quello di contenere l’aria che permette al pneumatico di rimanere teso e svolgere il suo compito di sostegno del veicolo al quale è montato
La copertura. È lo strato di gomma esterna che ha il compito primario di proteggere la camera d’aria e soddisfare tutti i requisiti richiesti da un pneumatico, come sicurezza, durabilità, elasticità ecc. La sua forma, spessore e il disegno praticato dal produttore sulla superficie ha caratteristiche diverse, che cambiano in base all’utilizzo finale al quale è destinato lo pneumatico.

La copertura a sua volta infatti è costituita da tre parti:

Carcassa. È la copertura fondamentale della camera d’aria ed è formata da più strati sovrapposti di tela gommata. Più è grande lo pneumatico maggiore è il numero di strati per proteggere la camera d’aria e rendere elastico lo pneumatico.
Talloni. Hanno la funzione di ancorare la tela gommata al cerchione per tenere ferma la camera d’aria.

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la parte più importante dello pneumatico è il battistrata

Battistrada. Sicuramente la parte più interessante e fondamentale al corretto funzionamento e specialità di destinazione dello pneumatico. Nelle prime ruote il battistrada era stato concepito liscio, ma si è subito compresa la necessità di aumentare l’attrito con la strada per evitare slittamenti ed aumentarne l’aderenza e quindi la sicurezza. Ai giorni nostri, il disegno di incavi e rialzi che si possono trovare su un pneumatico sono attentamente studiati proprio perché ne cambiano le caratteristiche influendo su durata, rumorosità e tenuta di strada e consumo del veicolo al quale sono destinate.

Ogni settore ormai, da quello agricolo a quello aeronautico, ha degli studi di settore per creare appositamente degli pneumatici che siano performanti al massimo delle loro capacità. Basti pensare al mondo dello sport automobilistico o motociclistico, dove lo pneumatico è fondamentale per la resa delle performance dei veicoli utilizzati e sono state create appositamente delle mescole di vari tipi di gomme. In alcuni casi la mescola base di gomma (prima naturale ora artificiale) è arricchita dall’aggiunta di materiali come nero di carbone e silice, soprattutto per gli pneumatici speciali per la stagione invernale o estiva, per gli pneumatici 4 stagioni o per quelli sportivi o agonistici.

Affinché un pneumatico possa essere chiamato tale deve soddisfare determinate caratteristiche che si possono riassumere in due principali:

Elasticità. Questa caratteristica consente allo pneumatico di subire grandi deformazioni senza mai subire danni. In questo modo è permesso trasportare su di esso carichi molto pesanti, deformando quindi la ruota ma mantenendo caratteristiche fondamentali come l’aderenza e il silenzio durante la marcia senza rinunciare quindi alla sicurezza.
Resistenza. Questa caratteristica permette allo pneumatico di subire deformazioni temporanee e locali. Le asperità del terreno vengono in questo modo ammortizzate con piccole deformazioni che rimangono però circoscritte a una determinata zona dello pneumatico, assorbendo le scosse e le vibrazioni

Mantenimento in salute degli pneumatici

Si capisce che gli pneumatici sono composti da agenti di origine industriale e il loro smaltimento è stato oggetto di normative e leggi per limitare i danni che l’abbandono di questi oggetti porta a livello ambientale. Un buon modo per limitare l’inquinamento degli pneumatici è quello di salvaguardarne la manutenzione in modo che possano durare il più possibile.

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controllare la pressione è importante

La manutenzione degli pneumatici è infatti fondamentale affinché vengano rispettati i requisiti di sicurezza richiesti ed evitare di trascurare condizioni di usura. Bisogna infatti effettuare controlli periodici alla struttura esterna dello pneumatico soprattutto prima e dopo un lungo viaggio, per cercare tagli o abrasioni e controllare la pressione, in modo che sia sempre a una cifra ottimale.
Per garantire un alto livello di sicurezza e quindi di prestazione massima dei nostri pneumatici è fortemente consigliato controllare due cose:

Spessore del battistrada. La sua durabilità e affidabilità è data dallo spessore. Per legge lo spessore deve essere di 1,6 millimetri, in caso di numeri inferiori a questa misura allora è obbligatorio provvedere al cambio del copertone usurato, per normativa Europea.
Pressione delle gomme. Solitamente è consigliata dall’azienda produttrice per evitare che la ruota perda in prestazioni e possa diventare pericoloso per la stabilità e l’aderenza del veicolo. Viene decisa e varia in base alla massa del veicolo e al tipo di strada e si può controllare autonomamente presso numerose stazioni di servizio e ristabilita presso un gommista autorizzato.

È importante controllare periodicamente e durante la revisione annuale che questi due valori rientrino nella norma e che siano in regola con le normative vigenti. Sia per una questione di sicurezza in quanto a causa dell’usura e di una pressione errata i comandi del veicolo non rispondere o rispondere erroneamente. Sia per una questione economica in quanto durante i controlli stradali gli operatori di polizia potrebbero controllare i valori e, nel caso non rientrino nella norma, multarvi con multe anche molto alte.

Caratteristiche pneumatico

Tutti gli pneumatici riportano delle diciture e delle etichette di riconoscimento. È infatti diventata obbligatoria la nuova etichettatura che tutti i pneumatici messi in commercio dopo il 2012, anno in cui è stata emessa la normativa europea, devono avere per legge.

L’etichetta fornisce numerose informazioni tecniche e di produzione dello pneumatico tra cui:

Resistenza al rotolamento. Viene valutato l’attrito che la ruota provoca al contatto con l’asfalto definendo cosi i

caratteristiche pneumatico
le etichette degli pneumatici sono importanti per capirne i materiali e l’omologazione

 

consumi del veicolo al quale è montato. Il valore numerico al quale si riferisce varia anche in base alla categoria di veicolo al quale è destinato.
Aderenza sul bagnato. Viene eseguito un test che consiste nel far frenare un veicolo standard e farlo decelerare velocemente su uno strato di acqua fino a 1,5 mm. La temperatura del test definisce il valore e la resistenza in base alla destinazione stagionale dello pneumatico che può essere estiva o invernale.
Rumore da rotolamento. Per la quiete pubblica e la limitazione dell’inquinamento acustico ogni pneumatico non deve salire sopra un certo valore di rumore da rotolamento.

Inoltre ogni pneumatico ha delle caratteristiche proprie e un codice di riconoscimento, visibile nella parte laterale della gomma di copertura. È la carta di identità di ogni pneumatico che indica:

Dimensioni effettive dello pneumatico
• Caratteristiche riguardanti la prestazione
• Caratteristiche riguardanti i materiali
• Data di produzione
• Azienda di produzione
Omologazione. Molte azienda, lavorando in ambito internazionale, forniscono pneumatici in più nazioni ognuna delle quali deve seguire certe leggi. Per questo un pneumatico può riportare più omologazioni nello stesso codice.

I codici di omologazione più comuni sono:

pneumatici sportivi
alcuni pneumatici sono omologati solo per piste da corsa

ECE-ONU/UE e Direttiva 92/23/CEE. Indica l’omologazione europea
E1. Omologazione di base obbligatoria seguita dal paese che l’ha rilasciata
DOT. Seguita dalla data di produzione indica l’omologazione americana.
MST. Significa Multi Service Tyre e rappresenta gli pneumatici per utilizzo di strada e fuoristrada.
NHS. Significa Not fot Highway Service e si può trovare sugli pneumatici utilizzati per l’agonismo e quindi non omologate a circolare su strade comuni.
P. Indica l’omologazione di uno pneumatico solo per gli autoveicoli

Ogni pneumatico anche se ai profani può sembrare alquanto anonimo ha delle caratteristiche precise che rendono ogni marchio unico. Alle spalle di ogni pneumatico prodotto c’è un team che lavora per mesi in modo da migliorarne al meglio la resa su strada e migliorarne sempre di più la resistenza. Grazie a questi codici è possibile anche effettuare un corretto smaltimento di questi pneumatici, i tra cui i pi problematici sono quelli a miscele miste che possono contenere materiali completamente diversi tra loro e che subiscono diversi trattamenti di riciclo e smaltimento.

Dove portare i pneumatici fuori uso

In Italia ci sono delle leggi abbastanza severe per quello che riguarda i così detti PFU, acronimo di Pneumatici Fuori

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il gommista tiene le gomme sostituite che vengono ritirate dai consorzi di smaltimento

Uso. Dal 2011 un decreto demanda ai produttori e ai commercianti le responsabilità riguardanti la raccolta degli pneumatici esausti. La raccolta avviene come per i vuoti a rendere, ossia iene messa in commercio la quantità di pneumatici nuovi equivalente alla quantità di PFU. In questo modo si cerca di limitare e controllare il quantitativo di pneumatici in circolazione e si evita la possibilità che questi vengano dispersi o gettati in maniera scorretta.

Solo in Italia vengono prodotti annualmente circa 400000 tonnellate di pneumatici esauriti di cui:

50% vengono riciclati come combustibile
• 25% viene riciclato per essere riutilizzato come materi prima seconda
• 25% purtroppo viene disperso nell’ambiente o in discariche abusive

Negli ultimi anni grazie alle nuove normative infatti questa percentuale, anche se ancora alta, è destinata a diminuire grazie ai nuovi impianti di riciclo e alla consapevolezza sempre maggiore di chi smaltisce questo tipo di materiale.

Ogni gommista, officina o commerciante che tratta pneumatici ha l’obbligo di iscriversi ad un

stoccaggio pneumatici
chi le sostiuisce ha la responsabilità degli pneumatici per 3 mesi

consorzio che si occuperà del ritiro e di inviare gli pneumatici verso un corretto smaltimento. L’iscrizione e il servizio di ritiro sono completamente gratuiti e il ciclo di riciclo degli pneumatici è garantito e permesso dall’eco- contributo. Questa tassa è riportata sulla fattura o sulla ricevuta che ogni consumatore paga il momento in cui acquista degli pneumatici nuovi e varia in base alle dimensioni e dal tipo di pneumatico acquistato.

Il pagamento della tassa avviene quindi prima che il pneumatico sia usurato e servirà successivamente in fase di smaltimento quando se ne occuperà il commerciante. Lo stesso, è obbligato a ritirare i pneumatici usurati che sostituisce con quelli nuovi e ne è responsabile per legge fino al momento in cui arrivano nello stabilimento per il riciclo. Entro 3 mesi deve ricevere una ricevuta di avvenuto smaltimento, se questo non avviene non è sicuro che lo pneumatico sia stato smaltito correttamente e si deve fare denuncia. In questo ciclo di riciclo non sono considerati i pneumatici destinati alle biciclette o agli aeroplani.

Una volta raccolti gli pneumatici arrivano presso i centri di smaltimento autorizzati. Infatti essendo formati da materiali diversi sono considerati per lo Stato rifiuti speciali e come tali devo seguire in preciso processo di smaltimento. È un reato grave abbandonarli in natura perché la forma concava degli pneumatici sfavorisce il drenaggio dell’acqua, consentendo la proliferazione di zanzare e altri insetti infestanti, rilasciando inoltre sostanze inquinanti in seguito all’usura.
Bruciarli anche è vietato dalla legge e comporta multe saltate. Non sono considerati rifiuti pericolosi ma lo diventano dal momento in cui sono soggetti a combustione, liberando sostanze fumi e sostante altamente inquinanti e cancerogene per l’uomo e per l’ambiente.

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Una volta raccolti e portati presso il centro di smaltimento per rifiuti speciali, gli pneumatici vengono divisi per qualità.

Pneumatici da rivitalizzare

Si possono recuperare e rimmettere sul mercato gli pneumatici che non hanno superato il 14 percento di usura del battistrada. In questi casi il battistrada viene sostituito con uno nuovo e sono pronti per essere acquistati nuovamente.

Pneumatici fuori uso

I così detti Pneumatici Fuori Uso (PFU) e che quindi sono consumati al punto da non essere più recuperabili

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una volta raccolti gli pneumatici sono riciclabili al 100%

vengono destinati a un nuovo utilizzo attraverso il riciclo.
Il primo step è la divisione dei materiali che compongono lo pneumatico che, come abbiamo visto possono essere molti e diversi. Vengono soprattutto suddivise le componenti metalliche e tessili dal resto delle componenti di gomma.
Il metodo di riciclo maggiormente usato per rendere lo pneumatico una materia prima seconda e poterlo destinare ad altri fini è quello di triturarlo in modo che diventi il così detto “polverino” o granulato di gomma. Il polverino è una sabbia di gomma finissima che può essere mischiata ad altri materiale ed ha caratteristiche di resistenza e elasticità ottime.
È soprattutto la produzione industriale ad utilizzare questo materiale che può avere molteplici utilizzi alcuni dei quali sono:

Asfalto. Già testato per il rifacimento stradale di molte strade in Italia, ha delle qualità migliori dell’asfalto prodotto da materie prime originali. L’asfalto da pneumatici riciclati ha dimostrato di avere maggiore resistenza all’erosione, abbattendo i costi di manutenzione ed evitando il crearsi di buche e anche una significativa riduzione del rumore causato dal passaggio dei veicoli.
Pavimentazione di palestre.
Pavimentazione antiurto per bambini. Utilizzato sprattutto per le aree ludiche e i parco giochi in quanto risulta ottimo per il drenaggio dell’acqua ed elastico e quindi meno pericoloso agli urti.
Prodotti di isolamento edili. Utilizzato nell’edilizia come isolante acustico.
Arredi urbani vari, come panchine, spartitraffico e rotonde e dissuasori di sosta.
Traverse ferroviarie antirumore. Insieme alla plastica riciclata viene creata una miscela che rende i binari dei treni molto meno rumorosi aiutano a migliorare l’inquinamento acustico.

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le piste ciclabili vengono realizzate con pneumatici riciclati

Erba sintetica per campi da calcio.
Piste ciclabili
Energia. Ben il 30% degli pneumatici viene utilizzato come combustibile, la loro efficienza si è dimostrata migliore di altri materiali utilizzati anche del 200% in più di resa. Vengono infatti integrati ad altri combustibili come il carbone e la legna e le emissioni che producono sono più pulite e il loro acquisto più economico. La domanda in piena ascesa di questo tipo di carburante viene dall’industria del cemento, della cellulosa e della carta, dalle aziende elettriche, dalle acciaierie oltre che da altre attività che utilizzano le caldaie industriali.

Insomma i pneumatici sono un’ottima energia per il futuro rinnovabile del nostro pianeta che viene riutilizzato al 100%. Oltre ad avere già un grosso mercato in piena ascesa, riciclare i pneumatici è semplice e non richiede trasporto o spese addizionali. Lasciare i nostri pneumatici esausti al gommista conviene in termini economici e aiuta la nostra società ad aspirare ad un futuro migliore. L’abbandono dei pneumatici in discarica è vietato e comporta gravi multe per chi trasgredisce a questa legge oltre che pericoloso per l’ambiente e l’uomo.

Costi smaltimento pneumatici Roma

I costi dello smaltimento rifiuti non hanno costi addizionali e la tassa per il loro smaltimento è inclusa nella ricevuta

riciclo asfalto esaurito
l’industria utilizza molto i pneumatici riciclati come combustibile

di pagamento quando si acquistano pneumatici nuovi. La tassa è obbligatoria per legge, deve essere inclusa nell’acquisto notificata sullo scontrino o sulla fattura emessa dal venditore con la dicitura contributo PFU. Non può essere evitata e consente a chi cambia le gomme di non pagare tasse aggiuntive e avere la possibilità di lasciarle direttamente a chi si occupa del montaggio di quelle nuove.

Diffidate sempre di chi vi fa pagare una tassa per lo smaltimento delle gomme vecchie e di chi non mette la tassa per lo smaltimento in ricevuta, è un reato. Quando acquistate delle gomme nuove è sempre bene conservare la fattura o la ricevuta dove sarà chiaramente indicato il pagamento effettuato della tassa per lo smaltimento. Sarà utile esibirlo nel momento in cui qualche truffatore vi chiederà di pagarla nuovamente, in caso di smaltimento delle stesse.

La tassa si smaltimento varia a seconda delle dimensioni, del peso e dal tipo di pneumatico. Inoltre può variare in base alla marca perché il contributo PFU è deciso dalle Società di raccolta e smaltimento alle quale il produttore deve necessariamente aderire per legge.

Il contributo ambientale può andare, in base al pneumatico, da:

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la tassa è obbligatoria e non può essere evitata

• Da 0,50 centesimi ai 7,50 euro per gli pneumatici di piccole dimensioni.
• Da 11,00 euro a 29,00 euro per gli pneumatici di medie dimensioni.
• Da 44,00 fino a 300,00 euro per gli pneumatici di grandi dimensioni.

Sono cifre indicative che dipendono da diversi fattori.

Nel caso in cui il gommista non abbia spazio sufficiente per poter accogliere gli pneumatici fuori uso allora c’è la possibilità di smaltirle presso le isole ecologiche della vostra città. Si tratta di una rara eventualità che comunque a parte il trasporto non prevede costi aggiuntivi e la presa in carico delle gomme presso le isole ecologiche è totalmente gratuito.

È sempre bene controllare che il contributo ambientale PFU compaia chiaro sulla ricevuta di pagamento e diffidare sempre dai venditori che non la applicano, perché si tratta di venditori fuori legge che non sono iscritti alle società di trasporto e smaltimento pneumatici esausti.

Chi Siamo

Lo smaltimento dei rifiuti a Roma viene svolto da Aziende autorizzate che rilasciano le dovute certificazioni.

Consulenza e Gestione Rifiuti

Dove Operiamo

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