Smaltimento Olio Esausto Roma

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Oli esausti cosa sono

Gli oli esausti sono un rifiuto comune che la popolazione mondiale produce quotidianamente sia a livello industriale sia a livello privato. Gli oli detti “esausti” sono tutti quei materiali di costituzione oleosa che vengono utilizzati per i più disparati motivi, dagli alimenti ai macchinari. Una volta svolto il loro compito non sono più utilizzabili, perché perdono le loro qualità iniziali e devono essere smaltiti a norma di legge poiché non sono biodegradabili. Il problema degli oli esausti infatti risiede proprio nella loro pericolosità a livello ambientale, sono infatti altamente inquinanti specialmente per le acque e le falde acquifere.

Gli esausti sostanzialmente si dividono in tre categorie:

Oli esausti solubili (oli vegetali). Ne fanno parte tutti i tipi di olio per frittura (girasole, oliva, palma ecc..) e

olio esausto smaltimento domestico
l’olio proveniente da uso domestico non va buttato nel lavandino o nel wc

dopo averli utilizzati per friggere deve essere smaltito con una certa frequenza, in base alla quantità. In questo senso i ristoranti dovrebbero rispettare delle norme precisate dal manuale HACCP, per far si che l’olio dove vengono cotti gli alimenti non diventi nocivo. Infatti l’olio si esaurisce perché si ossida e comincia sempre più ad assorbire sostante inquinanti derivate dalla carbonizzazione dei residui alimentari che inevitabilmente rimangono all’interno della friggitrice o della padella.

Inoltre la sua densità, che lo rende più leggero dell’acqua, gli permette di galleggiare formando una patina gravemente nociva per le fognature, i corsi d’acqua i fiumi e infine il mare stesso. Per questi motivi non va assolutamente gettato nelle forniture idriche come lavandini e wc ma smaltito correttamente. Ne fa parte anche l’olio di conservazione delle scatolette come tonno, funghi ecc.

Oli esausti chiari. Ne fanno parte tutte quelle sostante oleose utilizzate e da smaltire a livello industriale come oli lubrificanti o olio per turbine elettriche.
Oli esausti scuri (oli minerali). Si parla in particolare dell’olio utilizzato per il funzionamento di motori e macchinari. Anche in questo caso l’olio si deteriora al punto che non è più funzionale all’uso al quale era destinato inizialmente e deve essere sostituito e smaltito correttamente. Ne fanno parte gli oli motore, che diventano degli agenti particolarmente inquinanti dal momento in cui c’è un alta possibilità che contengano metalli pesanti ed altre sostante potenzialmente pericolose per l’ambiente. Vengono utilizzati per automobili, motoveicoli, veicoli agricoli, mezzi navali e macchinari industriali.

A livello nazionale, in Italia, annualmente vengono acquistati un milione e mezzo di tonnellate di olio vegetale. Da questa quantità viene stimata una produzione di circa 280.000 tonnellate di rifiuti riguardanti sostanze oleose prodotti ogni anno. Dell’olio utilizzato per la frittura più della metà dell’olio esausto prodotto proviene dalla ristorazione (65000 tonnellate) , una buona parte proviene da attività commerciali legati sempre all’alimentazione come friggitorie e rosticcerie (45000 tonnellate) e una parte più piccola ma non da sottovalutare proviene dal consumo privato e domestico (200000 tonnellate).

Ogni italiano in media produce ogni anni circa 4 litri di olio esausto che non è biodegradabile e la maggior parte delle volte viene gettato con superficialità nelle piante, nel lavandino o ancora peggio nel wc causando moltissimi danni alle fognature e alle falde acquifere.

Si capisce che il problema dello smaltimento dell’olio, soprattutto negli ultimi anni con le normative per limitare l’impatto ambientale dell’uomo, ha assunto rilevanza sempre maggiore e sempre più spesso sono state avviate campagne di sensibilizzazione a riguardo.

Perché gli oli esausti inquinano

I rifiuti classificati come “oli e grasso commestibile” sono indicati secondo le normative europee con il codice di rifiuti CER 200125 e non sono considerati rifiuti pericolosi o tossici per la salute umana ma potenzialmente distruttivi per l’ecosistema ambientale. Basterebbe smaltirlo in maniera corretta e seguire le procedure gratuite e consigliate affinché l’olio venga riutilizzato.

olio esausto inquinante
l’olio esausto non è tossico per le persone ma è fortemente inquinante per l’ambiente

La loro particolare composizione che non permette il loro scioglimento nell’acqua e anzi, favorisce la creazione di una patina sulla stessa, rende l’olio estremamente nocivo per gli ambienti acquiferi e i primi che ne pagano le conseguenze sono gli animali che ne costituiscono la fauna.

Più nello specifico, non smaltire correttamente l’olio esausto comporta dei danni ambientali che colpiscono in particolare:

inquinamento olio esausto
la fauna e la flora subacquea risentono fortemente dell’inquinamento da olio esausto

Falde acquifere anche molto in profondità. L’acqua contaminata dall’olio non è più potabile e questo è un danno molto grave per le falde acquifere di acqua potabile, che diventano quindi inutilizzabili così come i pozzi.
Fognature. L’olio potrebbe impedire il corretto smaltimento delle acque nere, intasando condutture e tubazioni e causano impegnativi lavori di spurgo e pulizia delle tubature.
Le piante. L’olio che penetra nel terreno crea una patina attorno alle radici della flora impedendole di assumere le sostanze nutritive delle quali si necessita per sopravvivere.
Specchi d’acqua in generale, come fiumi, laghi naturali e artificiali, stagni e bacini idrici. La patina che l’olio viene a creare sulla superficie dell’acqua impedisce il ricambio di aria e di ossigeno deteriorando velocemente l’ambiente circostante danneggiando la popolazione di flora e fauna.
I depuratori. L’olio influisce sul corretto funzionamento dei depuratori arrivando a impedirne la corretta funzione. A causa di questo il depuratore potrebbe smettere si depurare correttamente o si potrebbe rompere causando danni finanziari a chi se ne occupa, privato o statale che sia.

L’olio esausto è cosi inquinante che basta un kg d’olio (all’incirca un litro) per inquinare in modo permanente una superficie d’acqua che arriva a 1000 metri quadri. A causa della scarsa conoscenza dei danni che l’olio esausto produce o può produrre a livello ecologico, solo una piccola parte dell’olio utilizzato viene smaltito correttamente. Secondo i Decreto legislativo n.152 del 3 aprile 2006, tutti i produttori industriali di olio esausto hanno l’obbligo di attenersi alle norme per la corretti raccolta, recupero e infine riciclaggio degli oli e i grassi vegetali e animali utilizzati ed esausti. Un grande danno è causato soprattutto dai cittadini che non hanno la concezione dell’olio come un rifiuto. Ne vengono prodotte piccole quantità in maniera continuativa e non vengono mai smaltite in maniera corretta

Come smaltire gli oli esausti a Roma

Quindi una volta compresa la pericolosità dell’olio esausto quali sono le modalità corrette di smaltimento? Negli anni

falde acuifere inquinate
nelle tubature dalle fogne fino ai corsi d’acqua l’olio forma una patina che ne impedisce l’ossigenazione

sono stati scoperti molteplici modi per poter riutilizzare l’olio esausto e renderlo una così detta “materia prima seconda”. Le materie prime seconde sono tutti quegli scarti di produzione o materiali che attraverso il processo di riciclo vengono recuperati e reimmessi sul mercato come materie prime.

Innanzitutto bisogna seguire una procedura che migliorerà l’esperienza di smaltimento rendendola più facile e sicura per noi e per l’ambiente:

prendere un contenitore che sia adatto ci sono dei materiali che sono perfettamente compatibili come la latta o la plastica, un ottimo esempio sono le bottiglie o gli stessi contenitori dell’olio. Da evitare il vetro per una questione di fragilità, il contenitore si potrebbe rompere durante il trasporto disperdendo l’olio esausto provocando danni.
pulire i contenitori in modo che siano asciutti e privi di altre sostanze come bibite acqua o altri tipi di sostanze oleose.
versare l’olio esausto nel contenitore. Nel caso si olio motore evitare assolutamente che si mischi con altri liquidi come fluidi trasmissione o antigelo. Nel caso si tratti di olio di frittura attendere qualche ora in modo di assicurarsi che l’olio sia completamente freddo.
Una volta pieni, sigillare al meglio i contenitori e conservarli in un luogo asciutto e buio fino a che si desidera smaltirli.
Mai mischiare oli provenienti da origini diverse (come oli vegetali e oli minerali) perché questo lo renderebbe inutilizzabile al riciclo e vorrebbe dire destinarlo quindi alla termodistruzione.

Per lo smaltimento esistono numerose soluzioni che rendono assurdo il problema dello smaltimento dell’olio esausto. Quello che manca è la comunicazione della diverse possibilità che si hanno di smaltire l’olio, sia privatamente che tramite aziende specializzate in smaltimento olio esausto.

Le possibili sedi che raccolgono gratuitamente l’olio esausto in quantità casalinghe ( fino a 30 litri) sono:

  • Smaltimento olio esausto tramite le isole ecologiche. Ogni Comune ha delle isole ecologiche che per legge devono accettare l’olio esausto fino a certe quantità. Nonostante la normativa nazionale in certe zone è richiesta una tassa a litro per l’olio esausto che è comunque abbordabile da tutti.
  • Smaltimento olio esausto tramite aziende specializzate. Nel peggiore dei casi si pagherà solo il
    ristorazione olio esausto
    i ristoratori fanno parte delle attività che hanno il dovere di smaltire correttamente l’olio esausto

    trasporto e il prezzo che vi verrà presentato includerà numerosi servizi. È importante che le aziende contattate siano specializzate in smaltimento e trasporto di olio esausto e che siano partner CONOE. Questa soluzione è adottabile nel caso la quantità di olio da smaltire sia superiore ai 30 litri.

  • Smaltimento olio esausto tramite cassoni. I cassoni sono facilmente reperibili fuori dai supermercati, officine, aree di servizio e qualche volta centri commerciali. Qui potrete inserire i vostri contenitori sigillati di olio esausto che periodicamente verrà ritirato da aziende specializzate.

In generale per assicurarsi di aver smaltito al meglio l’olio esausto è sempre bene depositarlo in contenitori adeguati assicurarsi e che a prelevarlo siano aziende specializzate nella raccolta e nello smaltimento iscritte al CONOE e al CONOU. Il CONOE è l’ abbreviazione di Consorzio Nazionale di raccolta e trattamento degli oli grassi vegetali e animali esausti. Il CONOU è l’abbreviazione di Consorzio Nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali esausti e usati.

Entrambi sono un punto di riferimento per il riciclo di questa materia prima. In particolare il CONOE è sempre

glicerina saponificazione
molto dell’olio riciclato è richiesto per creare la glicerina per la saponificazione

disponibile per essere contattato per ogni chiarimento o precisazione si necessiti a proposito dello smaltimento dell’olio esausto. L’attività nasce per soli fini ambientali ed ecologici, promuove progetti a tutela e alla sensibilizzazione della salute pubblica per evitare lo spreco e la dispersione dell’olio esausto. Inoltre è in prima linea per la sponsorizzazione del riutilizzo dell’olio esausto e tutti i possibili utilizzi che può avere a seguito di un corretto smaltimento e della procedura di riciclo come risorsa rinnovabile.

Nonostante le percentuali remino contro le previsioni ottimistiche, l’Italia ha il primato in Europa per la raccolta degli oli esausti. Grazie ai modelli di sviluppo sostenibili studiati negli ultimi anni, anche gli altri paesi del mondo si stanno adeguando, producendo normative sempre più stringenti perché tutti abbiano l’obbligo e il dovere di smaltire l’olio in modo sostenibile. Il modo più facile per iniziare è rendere gratuito il ritiro a domicilio e presso i punti autorizzati dell’olio esausto, come stazioni di servizio, benzinai, officine e supermercati.

Smaltimento olio esausto Roma: Cosa dice la Legge

L’olio esausto, una volta raccolto, correttamente può essere riciclato ed utilizzato in diverse maniere che portano vantaggio sia a livello ecologico sia a livello economico. Secondo il decreto Ministeriale n.186 del 5 febbraio 1998 si prevede che l’olio venga riutilizzato come materia prima seconda per la realizzazione di prodotti nell’industria saponiera, per la produzione di carburanti e addirittura per alcuni prodotti destinati all’edilizia.

Grazie a queste normative negli ultimi anni si calcola che ¼ del mercato riguardante la commercializzazione degli oli

olio frittura smaltimento
l’olio da frittura una volta esausto piò essere riciclato e riutilizzato

lubrificanti proviene da materiali oleosi recuperati e rigenerati. La percentuale di recupero è piuttosto alta, con dei numeri significativi e importanti che sottolineano l’importanza del riciclo degli oli usati. Infatti, da circa un quintale di olio (100 chili) si riesce a recuperare più della metà (fino a 65 chili) di olio lubrificante utilizzabile rigenerato.

Gli oli esausti differenti non devono assolutamente essere mischiati, come oli vegetali e oli minerali, proprio perché la loro diversa origine li destina a cicli di riciclaggio diversi. La loro contaminazione rende impossibile separarli e li destina inevitabilmente alla distruzione sprecando questa preziosa materia prima.

Quindi in base alle proprie caratteristiche, l’olio esausto può affrontare processi diversi che lo destinano e funzioni diverse:

Rigenerazione dell’olio esausto. L’obbiettivo di questo processo è quello di ottenere nuovi oli lubrificanti base che abbiano le stesse caratteristiche di quelle ricavate dalla raffinazione del petrolio. La percentuale di recupero è molto alta rendendo l’olio esausto un prezioso alleato delle aziende di produzione combustibile, si pensi che da un 1,5 chili di olio esausto si ricava almeno 1 chilo di olio base riutilizzabile. Inoltre grazie a questo processo si ottengono in maniera minore anche altri prodotti come gasolio, olio combustibile e bitume.

rigenerazione olio esausto
ci sono diversi processi industriali che permettono all’olio esausto di essere riutilizzato

Combustione dell’olio esausto. Questo processo viene utilizzato per l’olio recuperato che non è rigenerabile e destinabile ad altre funzioni. L’olio esausto viene comunque recuperato e sottoposto al processo di combustione in impianti e strutture che siano in grado di ricavare il massimo dalla potenza di calore che l’olio può offrire. Sempre rispettando i limiti di legge per la tutela dell’ambiente sulle immissioni nell’atmosfera, queste industrie come i cementifici, hanno la facoltà di sfruttare questa eccezionale funzionalità che l’olio ha da offrire arrivando fino a 9500 kCal/kg.

Termo-distruzione dell’olio esausto. Questo trattamento è riservato agli oli esausti contaminati o le cui caratteristiche non gli permettano di essere sottoposti né al processo di rigenerazione, né al processo di combustione. Negli impianti di termo-distruzione, che per normative vigenti molto severe sono forniti di sistemi di controllo e limitazione delle emissioni, il prodotto oleoso viene distrutto. Per fortuna sono una percentuale bassissima di olio esausto è destinata agli impianti di termo-distruzione, meno dello 0,5% di tutto l’olio raccolto.

Trattamento dell’olio esausto. Questa quarta via è un po’ l’ultima spiaggia per gli oli esausti che per le loro caratteristiche non si rendono idonei alla rigenerazione o alla combustione. Esiste infatti questo trattamento che prevede la possibilità, attraverso processi fisici e chimici, di recuperare alcune caratteristiche dell’olio esausto. In questo modo l’olio viene così ristabilito e può essere inviato agli impianti affinché venga rigenerato o destinato alla combustione.

Insomma, l’olio esausto che è possibile recuperare viene utilizzano fino all’ultima goccia ed è perfettamente funzionale al ciclo economico e industriale della nostra economia. In generale troviamo l’olio esausto in più prodotti di quanti immaginiamo, al punto che una volta esausto ha molte più funzionalità rispetto al suo utilizzo originario. Questa nuova e seconda vita che si può ottenere per l’olio esausto è destinato a numerosi utilizzi finali:

produzione di Biodiesel e altri tipi di carburanti. Questa dei carburanti è per il futuro ecologico del pianeta una delle caratteristiche più interessanti perché permette di produrre dei carburanti ecologici e che hanno un impatto economico e ambientale minore rispetto al quelli derivati direttamente dalle materie prime.
produzione di saponi. La richiesta da parte delle aziende saponifere è alta, proprio perché la materia prima seconda costituita dall’olio esausto trasformata in glicerina ha un costo minore rispetto alle materie prime utilizzate e permette di avere prodotti di qualità eguale.

ecocarburanti olio vegetale
l’olio esausto viene utilizzato per creare biodisel e biogas

olio rigenerato e adatto alla miscelazione con olio minerale lubrificante.
la produzione di bitumi stradali. Anche in questo caso l’impatto economico e ambientale è più basso rispetto all’utilizzo delle materie prime.
la produzione di mangimi animali. Le basi oleose vegetali vengono arricchite per l’alimentazione animale destinata all’industria dell’allevamento.
la produzione di biogas.

 

Il commercio per l’olio vegetale rigenerato è molto fiorente e la domanda è piena ascesa da parte di diversi settori industriali. Il prezzo previsto l’acquisto di una tonnellata di olio esausto varia dai 180 fino a superare i 400 euro per l’olio di qualità migliore.

Costo smaltimento olio esausto

Il costo richiesto per lo smaltimento degli oli esausti è zero. Nel senso che lo smaltimento è completamente gratuito e in caso di quantità non eccessive può essere trasportato presso i centri di smaltimento autonomamente e non prevede costi aggiuntivi. Una volta depositato nel modo corretto verrà prelevato periodicamente dalle aziende che si occupano del riciclo dell’olio usato. Si parla in generale della maggior parte dei casi e di quantità di olio esausto a livello domestico.

confezionare olio esausto
lo smaltimento dell’olio esausto correttamente confezionato è sempre gratuito

Ci sono delle situazioni in cui lo smaltimento dell’olio può avere dei costi. La maggior parte dei casi si parla della quantità di olio considerata da smaltire ma qualche volta dipende anche dalle normative regionali e comunali.
Infatti in molti casi, quello che si paga contattando un azienda privata, non è lo smaltimento, che è gratuito, ma il trasporto. Per il costo che può avere lo smaltimento dell’olio esausto ci sono da considerare dei fattori:

quantità di olio da smaltire
• se l’olio è acquistato dallo stesso rivenditore che è addetto a gestirne lo smaltimento
• contenitori utilizzati per il trasporto
• se per l’olio esausto è prevista una spedizione (come ad esempio a un rivenditore online)4
• normative vigente sull’olio esausto prevista a livello locale

Sotto una certa quantità che corrisponde circa a 30 litri lo smaltimento con trasporto autonomo presso le isole ecologiche o i cassoni di raccolta non prevede a livello nazionale dei costi. Nonostante questo in certe regione o comuni nei quali il trasporto può risultare più difficoltoso per le aziende di raccolta, può succedere che le isole ecologiche richiedano un supporto economico. Il costo si aggira tra 2/3 euro a litro. Il consiglio è quello di chiamare precedentemente l’isola ecologica di riferimento per chiedere informazioni o contattare il CONOE o un’azienda specializzata per chiedere una consulenza a riguardo.

Per quantità di olio impegnative che arrivano fino a 500 litri allora c’è la necessità di contattare un’azienda specializzata in smaltimento olio esausto. Sopra i 30 litri infatti le normative sul trasporto delle merci pericolose, di cui l’olio esausto fa parte, non è possibile il trasporto autonomo.
I costi che includono raccolta (anche a domicilio), trasporto, conservazione e prove per lo smaltimento variano dai 100 ai 150 a carico.

Per quantità che vanno dai 500 a 1000 litri i prezzi calano in proporzione alla quantità. Per questo tipo

termodistruzione olio esausto
solo il 5% dell’olio esausto recuperato non è riutilizzabile e viene distrutto

di quantità i prezzi scendono fino a 25 euro a raccolta, con tutti i servizi inclusi.

Ricordate che lo smaltimento a livello nazionale è sempre gratuito, ma l’olio esausto, affinché venga riciclato e non contamini i macchinari e l’altro olio con il quale viene mischiato, ha la necessità di essere testato. Purtroppo questi test di qualità dell’olio hanno dei costi, anche se esigui.

La nostra azienda, associata CONOE, è specializzata da anni nella raccolta, trasporto e smaltimento dell’olio esausto. Chiamaci per una consulenza gratuita e conoscere le modalità grazie alle quali avviene lo stoccaggio, il trasporto e lo smaltimento dell’olio che raccogliamo.
Ti seguiamo in tutti i passaggi e le pratiche collegate al ritiro o la vendita dell’olio vegetale esausto, con la professionalità che ci accompagna da anni. Contattaci per programmare la possibilità di un ritiro gratuito presso il domicilio da te scelto, saremo puntuali nel soddisfare tutte le tue necessità.

Chi Siamo

Lo smaltimento dei rifiuti a Roma viene svolto da Aziende autorizzate che rilasciano le dovute certificazioni.

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