Smaltimento Amianto Roma

Servizio eccellente di Smaltimento Amianto Roma!
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Cosa è l’Amianto?

L’amianto è uno dei materiali di cui si è più sentito parlare negli ultimi decenni. Soprattutto per chi è cresciuto negli anni ‘80 e ‘90 più volte avrà sentito parlare di amianto e corretto smaltimento dello stesso e di come molte persone si siano ammalate a causa delle polveri che rilascia.
All’inizio del secolo, in piena ascesa del settore industriale, un austriaco registra un brevetto per un nuovo materiale super resistente che chiamerà Eternit, che significa letteralmente eterno. L’eternit è ottenuto grazie alla lavorazione del cemento con l’amianto, che è un minerale ignifugo e termoresistente ma soprattutto economico.
Infatti il vero problema dell’eternit è un materiale detto amianto o asbesto. Con il nome generico di amianto ci si riferisce a sei diversi minerali appartenenti alla classe dei silicati.
Questi sei minerali si distinguono in due gruppi in base alla composizione chimica dalla quale sono formati:

  • Anfiboli. Sono i silicati che contengono calcio e magnesio e comprendono i minerali actionlite, amosite (anche detto amianto bruno), antofilite, crocidolite (anche detto amianto blu) e tremolite.
  • Serpentino. Al quale appartiene un minerale silicato di magnesio chiamato crisotilo (anche detto amianto bianco).

Spesso si pensa che Eternit e Amianto siano sinonimi ma non è corretto. L’ Eternit come abbiamo visto, è un nome amianto abitazione coperturacommerciale, di un brevetto che deriva dall’azienda produttrice che ne tratta la creazione e la commercializzazione. Il problema dell’ Eternit è stato il suo enorme utilizzo per le costruzioni durante tutto il ’900, essendo il cemento e l’amianto due materiali super resistenti. Il problema è sorto nella seconda metà del ‘900, quando si è cominciato a collegare la presenza di persone che si ammalavano, in tutti quegli edifici in cui vivevano o lavoravano, costituiti appunto in Eternit.

Si è cominciato a pensare che i danni erano provocati dalla quella che diventerà la temuta polvere di amianto. Infatti l’ Eternit non si distrugge, ma tende inevitabilmente a deteriorarsi e, più dell’amianto stesso, tende a sgretolarsi più facilmente. Questo sgretolamento progressivo produce una polvere che si disperde nell’ambiente e contiene appunto fibre di amianto, estremamente pericolose e nocive per la salute, soprattutto dopo un’esposizione prolungata.
L’amianto è il minerale che compone l’ Eternit e la sua pericolosità è data dalle fibre estremamente sottili, resistenti e volatili dal quale è composto e che produce, quando comincia a deteriorarsi e a sgretolarsi o quando viene danneggiato.

Le parole amianto o absesto derivano dal greco e significano rispettivamente “incorruttibile” e “che non brucia”. Questo materiale è infatti uno dei più resistenti mai esistiti (ed anche tra i più economici) e grazie alle sue qualità di resistenza è stato usato praticamente in ogni campo. Dall’edilizia alle tubature, dall’industria alimentare alla creazione di tessuti resistenti al fuoco. Inoltre funge anche come ottimo isolante termico e acustico e sono state, queste, tutte qualità che hanno fatto la fortuna dell’amianto, e i danni che provoca a livello polmonare, sono visibili non meno di vent’anni dopo al prima esposizione.

L’Irlanda è stato il primo paese all’inizio degli anni ‘80 a vietare la produzione e la commercializzazione di questo minerale, riconoscendone i pericoli. Nel decennio successivo anche tutti gli altri paesi Europei hanno approvato leggi per limitare l’utilizzo dell’amianto.
In Italia, dal 1992 con la Legge 257/92 viene vietata l’attività di estrazione, importazione ed esportazione, produzione e commercializzazione dell’amianto e di tutti i prodotti contenenti amianto. Da allora è cominciata la bonifica del territorio nazionale e in generale di tutti i paesi che l’hanno vietato, bonifica che continua ancora oggi ed è regolata da normative severe che assicurano il corretto smaltimento e trasporto dello stesso.

L’amianto infatti veniva smaltito come un qualunque rifiuto e provocando inevitabilmente solo maggiori danni. Abbandonato nelle campagne e lasciato nelle discariche, di per giunta probabilmente rotto o danneggiato continuava a liberare fibre nocive nell’aria e nell’ambiente, danneggiando e intossicando tutta l’area circostante e mettendo in pericolo persone e animali che avevano la sfortuna di passare nelle vicinanze.
C’è stata una sensibilizzazione capillare, per far capire alle persone quanto questo materiale fosse pericoloso e sono stati

amianto negli edifici abbandonati
Spesso l’amianto si trova negli edifici abbandonati da tempo che non hanno subito la bonifica nel corso del tempo

istituiti dei fondi per rimborsare più della metà dei costi che richiede lo smaltimento corretto di un materiale come l’amianto. Infatti la bonifica è avvenuta sia a livello industriale ma soprattutto a livello civile e ancora adesso l’amianto è in moltissimi edifici e rappresenta ancora una minaccia reale alla sanità polmonare delle persone.

Per evitare la totale disfatta dell’utilizzo di amianto o Eternit alcuni studi finanziati dalle industrie produttrici di amianto affermavano che il crisotilo, che è il tipo di amianto più comune, non fosse cancerogeno. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha invece dichiarato qualunque tipo di amianto cancerogeno pericoloso e totalmente fuori legge.

DOVE SI TROVA L’AMIANTO

Come abbiamo visto l’amianto è ed era un materiale estremamente resistente ed economico e quindi molto richiesto. Si calcola
che è stato utilizzato per la fabbricazione di almeno 3000 prodotti diversi e innumerevoli manufatti per l’uso industriale o civile. È stato infatti largamente impiegato in diversi campi come:

  • Edilizia. In particolare per la creazione di tubazioni, serbatoi, isolamento di muri e tetti, all’interno delle canne fumarie e come isolamento acustico di cinema e teatri.
  • Industria. Copertura di edifici industriali, materiali fonoassorbenti, cassoni e vasche, produzione di vernici.
  • Trasporti. Frizioni e freni di autoveicoli e treni, coibentazione di navi e treni
  • Alimentare. Lastre di base dei forni per la panificazione e utilizzato come coadiuvante nella filtrazione del vino.

Inoltre era utilizzato in maniera quasi atipica per la produzione di carta, cartone, imballaggi, pavimentazioni in linoleum e per

tettoia di amianto
tipica lastra ondulata in amianto per coperture tetti

alcuni tipi di tessuti come le tute ignifughe dei vigili del fuoco.
In Italia l’amianto che è stato più utilizzato tra i diversi tipi è stato sicuramente il crisotilo e più di ¾ della produzione di amianto è stata impiegato nel settore edilizio o delle costruzione in generale nel periodo che va dagli anni ‘60 alla fine degli anni ‘70.

Ovviamente non vi dovete allarmare, l’amianto è nocivo solo se danneggiato quindi se risiede all’interno di pareti o tra i muri dei palazzi è potenzialmente pericoloso in futuro, ma non nell’immediato.

Nel nostro paese c’era anche una proficua attività di estrazione di amianto, presso la miniera di Belangero in Piemonte, ora chiusa per ovvi motivi e per la bonifica dell’intera area. Attività di estrazione che ha avuto una vita che va dal boom economico negli anni ‘60 fino al 1992, quando l’amianto è stato dichiarato pericoloso e vietata qualsiasi attività ad esso collegata.
L’oggetto più famoso in Italia che colleghiamo direttamente all’amianto, sono le famose lastre ondulate. Cominciata la

produzione negli anni ‘30, sono state largamente impiegate come copertura per tetti e capannoni. Queste lastre erano praticamente ovunque ed utilizzate da tutti, proprio perché termo resistenti, coibentanti e isolanti ma soprattutto sul mercato ad un prezzo più che accessibile. Il problema era che, anni dopo, cominciavano a perdere di solidità e iniziavano di conseguenza a danneggiarsi e a sgretolarsi rilasciando nell’aria le fibre tanto temute.
Nonostante gli anni di bonifica purtroppo ogni tanto si scopre l’amianto in qualche condominio o delle lastre abbandonate da decenni in un campo. In generale, è stato utilizzato praticamente per ogni cosa e in varie forme che possono celarsi in strutture pubbliche, private o i siti dismessi. In particolare l’amianto è stato utilizzato per:

  • tubature (come coibentazione)
  • rivestimenti a spruzzo (vietati dal 1983)
  • intonaci delle pareti

    Smaltimento amianto
    l’Eternit e l’ecocemento sono molto simili ed è difficile distunguerli
  • strutture metalliche portanti
  • isolanti per sottotetti in lana di roccia
  • pannelli isolanti per le pareti delle abitazioni
  • controsoffitti utilizzati per isolare termicamente le abitazioni
  • pavimenti in linoleum
  • nelle canne fumarie
  • come componente per scarichi e tubi di riscaldamento
  • forni industriali
  • tetti (come copertura a lastra piana o ondulata)
  • serbatoi per liquidi
  • coibentazione di caldaie

Se fate dei lavori nella vostra casa e temete di aver portato alla luce qualcosa di pericoloso non temete, ci sono degli esperti che vi possono aiutare nello stabilirne la pericolosità.

COME RICONOSCERE L’AMIANTO

Ma come facciamo ad avere la conferma ad un nostro sospetto che nella nostra abitazione ci sia o meno l’ amianto? Purtroppo,
riconoscere l’amianto o l’ Etenit è molto difficile ai profani e, per avere la conferma, è richiesta necessariamente l’intervento di uno specialista. Le ditte che si occupano del riconoscimento e della bonifica dell’amianto sono moltissime e tutte offrono piani diversi in base alle esigenze del cliente. Riconoscerlo da soli è molto difficile, anche perché il fibrocemento utilizzato successivamente al 1992 e privo di minerali nocivi come l’amianto, è di aspetto praticamente identico all’ Eternit.
Tuttavia ci sono dei parametri grazie ai quali possiamo sopire i nostri sospetti e decidere se far intervenire o meno uno specialista, che approfondirà lo studio della struttura abitativa alla ricerca di amianto.

Anno di produzione

Bisogna riuscire a capire l’anno di fabbricazione dell’edificio o del manufatto in questione (canna fumaria, lastra, serbatoio, tubatura). Se la data di produzione è precedente al 1992 c’è una probabilità che sia stata creata in Eternit e che ci sia il pericolo della presenza di amianto. La datazione è il parametro migliore per capire se allarmarsi o meno e solitamente è reperibile al catasto o in caso di condominio, nei progetti dello stesso. Se la data fa risalire il manufatto ad una creazione successiva al 1994 sicuramente non è stato utilizzato l’eternit ma il più ecologico fibrocemento, del tutto innocuo per la salute.

Marchio di fabbrica

Un altro dettaglio che può aiutarci a capire quali sono i materiali utilizzati per la creazione del manufatto o dell’abitazione è il marchio di fabbrica. Il marchio della fabbrica, o la firma del produttore è di solito scolpita nel cemento e dovrebbe essere facilmente reperibile sulle superfici visibili. Nel caso di un palazzo o di un abitazione sarà più facile trovarli all’ingresso o nell’atrio, nel caso di un manufatto probabilmente alla base. In certi casi come per tubazioni poste in alto o canne fumarie può risultare difficile avere l’accesso ravvicinato e, a questo punto, se il palazzo intero risale a una datazione precedente agli anni ‘90, rimane comunque possibile che i manufatti che ad essa appartengano siano stati creati con l’amianto.
Solitamente l’ Eternit risulta all’apparenza visiva più scuro rispetto al fibrocemento ecologico, ma questo non è un

tuta pompiere in amianto
le tute dei pompieri, in passato, sono state realizzate con l’amianto, resistente al calore

parametro affidabile al quale affidarsi per giudicare né la datazione né la costituzione di un manufatto che si vuole analizzare. Inoltre il fibrocemento riporta nella maggior parte de casi il marchio “ecologico”, ma non sempre si ha un accesso ravvicinato da poterlo cercare, come abbiamo detto.

Inoltre certi tipi di amianto spruzzato che risalgono a prima del 1985, almeno in Italia, presentano masse di colore che vanno dal grigio cenere al bluastro o al grigio più chiaro. La finitura della superficie risulta in teoria grossolana e può presentare grumi, oltre alla presenza visibile ad occhio nudo di sottili fibre di amianto.
La cosa migliore da fare è contattare una ditta specializzata nello smaltimento di amianto che saprà dove e come cercare le tracce dello stesso e dirvi se la sua presenza effettiva è pericolosa o va soltanto monitorata.

L’amianto è infatti pericoloso per la salute solo se danneggiato, in altri casi si trovi nei muri o nelle canne fumarie non è sempre necessaria la rimozione, ma dei controlli periodici di monitoraggio nel caso si necessiti un’azione drastica.
L’unico modo per capire se il materiale in questione contiene amianto è inviarne un pezzetto in laboratorio per un analisi chimica. Il pezzo deve essere sigillato e notificato come potenzialmente pericoloso. L’analisi avviene con tecnica MOCF ed è normalmente calcolata nel preventivo dell’azienda che viene a fare il sopralluogo e ha un prezzo accessibile.

DANNI PROVOCATI DALL’ESPOSIZIONE ALL’AMIANTO

L’esposizione alle fibra di amianto disperse nell’ambiente comporta dei danni a carico della salute che possono avere conseguenza gravi anche dopo 20 o 30 anni. Le fibre di amianto sono infatti cancerogene e particolarmente nociva è la povere di amianto derivata dall’ Eternit, che è un materiale molto più friabile dell’amianto stesso.
Le fibre di amianto sono 1300 volte più sottili di un capello umano, si depositano all’interno del polmone, in particolare nelle

polvere amianto polmoni
molte malattie respiratorie sono collegate all’esposizione alle fibre di amianto

vie aree e nelle cellule polmonari. Le fibre depositate nei polmoni possono rimanere all’interno per moltissimi anni se non per tutta la vita e la presenza di queste fibre estranee, con l’avanzare del tempo, può comportare l’insorgenza di diverse patologie.

Non esiste una soglia di rischio o di tolleranza entro il quale l’amianto non è pericoloso. Ovviamente la pericolosità dell’inalazione cambia in base a diversi fattori e ai soggetti come:

  • età
  • periodo di esposizione
  • quantità inalata
  • condizioni di salute
  • se il soggetto fuma
  • se il soggetto vive in in ambiente inquinato

Inoltre c’ è da distinguere tra l’amianto inalato, sicuramente il più pericoloso, e l’amianto ingerito.

L’amianto ingerito

In teoria dall’amianto ingerito per via orale non si sono notificate malattie o patologie. Le fibre di amianto ingerite, più probabilmente tramite l’acqua potabile, non si accumulano e vengono smaltite con i normali rifiuti del corpo. Si è notato in alcuni soggetti l’insorgenza di polipi benigni nell’intestino, ma si tratta di patologie curabili e non assolutamente pericolose per la salute.

Non sono stati identificati tumori allo stomaco o all’intestino in soggetti che hanno ingerito amianto, da cassoni in Eternit danneggiati. Il valore limite che è stato adottato negli Stati Uniti per la presenza di fibre di amianto nell’acqua è di 7milioni di fibre per litro di acqua. In Italia i dati di monitoraggio dell’acqua potabile indicano la presenza di amianto molto al di sotto di questo valore e quindi non è una condizione preoccupante per la sanità pubblica.

L’amianto inalato

Come abbiamo detto l’amianto inalato è molto più pericoloso e le malattie che comporta anche se a distanza di decenni

amianto nell'acqua potabile non nocivo
non è stata rilevata correlazione tra malattie maligne e le fibre di amianto ingerite

rimangono comunque potenzialmente mortali. Gli amianti più cancerogeni appartengono alla famiglia degli anfiboli, in particolare il più temibile è il crocidolite. Maggiore è l’esposizione e ovviamente maggiore diventa la probabilità dell’insorgenza di malattie associate.
Le malattie più comuni che solitamente sono relazionate alle fibre di amianto depositate dei polmoni possono essere:

  • Placche pleuriche. Si verificano solo nelle persone che per motivi professionali hanno subito un’esposizione prolungata e intensa alle fibre di amianto. Dal 2002 le placche pleuriche sono riconosciute come malattia professionale. Si tratta di un ispessimento fibroso localizzato appunto nella pleura e la diagnosi di questa malattia risulta molto difficile e la maggior parte delle volte viene scoperta per caso.
  • Asbetosi. Si verifica dopo un’esposizione prolungata e continua all’amianto causata per la maggior parte delle volte da
    una motivazione professionale. La patologia consiste nella formazione di lesioni cicatriziali irreversibili nei polmoni, causata dall’elevato accumulo di fibre di amianto e che continua ad aggravarsi anche quando l’esposizione al minerale tossico è terminata. È stata riconosciuta come malattia professionale dalla fine degli anni ‘30 e il periodo di maggiore incidenza di questa malattia si è verificata tra il 1950 e il 1970. L’elevata presenza di fibre di amianto causa quest’infiammazione perenne, che nel tempo degenera in fibrosi polmonare, enfisema e pleurite cronica, fino all’ insufficienza respiratoria cronica. La terapia prevede solo il trattamento dei sintomi e per ritardarne il più possibile la loro degenerazione.
  • Mesotelinoma maligno. Questo tipo di tumore si sviluppa a carico della pleura che sarebbe la membrana sottile che riveste i polmoni, ma c’è il rischio che il tumore si sviluppi a carico anche di altri organi interni come il peritoneo. Questo tipo di patologia è stata relazionata anche all’esposizione minima all’amianto disperso nell’aria e la sua insorgenza diventa evidente solo dopo i 15 o 20 anni. Purtroppo per questo tipo di malattia non c’è una cura e i tempi di sopravvivenza dopo la diagnosi sono nella maggior parte delle volte sono molto brevi.
  • Carcinoma polmonare. Chi è stato sottoposto all’esposizione continua delle polveri di amianto avrà più probabilità di
    sviluppare questa malattia, aggravata ulteriormente per i fumatori. Il consumo di tabacco e l’esposizione ad agenti inquinanti in genere come gas di scarico o fumi industriali, amplifica esponenzialmente l’effetto cancerogeno delle fibre di amianto già presenti nei polmoni, aumentando di molto la probabilità di contrarre questo tipo di tumore o far degenerare l’asbetosi.

In alcuni casi alcuni tipi di tumori che riguardano il tratto intestinale o la laringe si sono verificati in persone che che sono state
esposte all’amianto, ma non ci sono prove effettive della correlazione tra le fibre cancerogene e l’insorgenza di questi tipi di patologia.

SINTOMI AVVELENAMENTO DA AMIANTO

sintomi avvelenamento amianto
i sintomi si verificano dopo anni dalla prima esposizione

Quali sono dunque i sintomi nel caso sospettiamo un avvelenamento di amianto? Come abbiamo visto, le patologie che sono state collegate all’esposizione di amianto hanno dei tempi di latenza molto lunghi che variano dai 15 ai 40 anni e la sintomatologia correlata si verifica sono a ridosso della ricerca di una diagnosi. Tuttavia è importante saper riconoscere i sintomi per poter ricorrere ai ripari e poter affrontare una terapia in modo da migliorare la propria aspettativa di vita.

Non solo chi ha lavorato palesemente in un ambiente tossico infatti può subire i danni dall’esposizione. Il minerale è stato utilizzato moltissimo a livello civile ed è successo che famiglie intere siano state esposte alle fibre di amianto senza nemmeno esserne coscienti. Solo dopo decenni con le patologie ormai in stato avanzato ci si è resi conto di essere stati esposti per anni alla sostanza tossica.

Le fibre di amianto, se respirate, si depositano negli alveoli polmonari, ma non solo. Possono depositarsi nelle pareti dei
bronchi, possono arrivare spostandosi trasportate dalle cellule nella pleura, nel fegato, nella laringe e la loro tossicità può riguardare tutti gli organi.
Anche se i disturbi reali e invalidanti di certe patologie si verificano solo dopo molto tempo, dei sintomi più leggeri dovrebbero cominciare a comparire in modo superficiale circa 20 anni dopo la prima esposizione.

I sintomi che riguardano la maggior parte delle patologie a livello polmonare e che sono direttamente collegate all’inalazione di fibre di amianto sono:

  • Dispnea. Più comunemente affaticamento respiratorio. Dopo aver effettuato uno sforzo anche minimo come ad esempio salire delle scale o spostare uno mobile. Continua anche dopo lo sforzo e si protrae anche una volta che si è a riposo. Questo succede a causa dell’infiammazione in corso a livello polmonare.
  • Tosse.

    patologie correlate amianto
    molte terapie si basano sulla sintomatologie poichè le malattie da amianto non sono curabili
  • Dolore al torace.
  • Insufficenza cardiaca.

Questi sono i sintomi leggeri e iniziali che riguardano solitamente una fase di malattia polmonare intermedia e, con la terapia giusta, possono essere controllati e gestiti per allungare le aspettative di vita.
Nella diagnosi della malattia con questo tipo di sintomi, il medico provvederà a eseguire un’ intervista del malato per quanto riguarda i suoi trascorsi professionali e la sua storia abitativa, in modo da capire se i sintomi possono essere correlati a una esposizione alle fibre di amianto.

COSA FARE SI TROVA AMIANTO NELLA PROPRIA CASA

Nel caso abbiate fatto dei lavori a casa o per puro caso vi siete resi conto della presenza di amianto o Eternit nella vostra abitazione o simili, la prima cosa da fare è accertarsi che si tratti davvero di amianto. L’accertamento migliore che si possa effettuare è chiamare un esperto che avrà gli strumenti per accertare o meno la presenza dell’amianto e soprattutto come si dovrà procedere. L’amianto infatti non è sempre pericoloso ci sono delle procedure che si devono eseguire per mettere in sicurezza l’area per neutralizzare l’eventuale tossicità o procedere direttamente alla rimozione sicura.
Solitamente se si sospetta tossicità diffusa nell’aria di una data zona si effettua un test apposito sull’atmosfera. Anche in

animali domestici pericolo amianto
attenzione a dove vanno i propri animali domestici durante le passeggiate. potrebbero incorrere nell’amianto e trasportarlo tramite il pelo fino a voi

questo caso bisogna affidarsi ad una ditta specializzata poiché il test non deve superare certi limiti e bisogna fare riferimento alle regolazione nazionale che varia in base al paese di residenza. Si può dire che se le fibre di amianto respirabili superano il limite di 0,1 per millimetro d’aria, in un tempo di esposizione continuato di circa quattro ore , allora la situazione è grave e si rende necessario un intervento urgente.
In qualunque caso la presenza dell’amianto venisse accertata da esperti del settore o da voi stessi la prima cosa da fare è allertare le autorità locali. Bisogna fare riferimento a quelle che sono le regolamentazioni locali sulla localizzazione e la segnalazione dell’amianto ed eventuali controlli periodici sul territorio per le zone già segnalate. In ogni caso, la legge prevede che i cittadini abbiano l’obbligo di segnalare la presenza di amianto, anche se non si tratta di una vostra proprietà. Successivamente a un sopralluogo le autorità locali sceglieranno come procedere in base alla gravità della tossicità pervenuta.

COME SI BONIFICA UNA ZONA DALL’AMIANTO

Una volta accertata la presenza di amianto in una data zona si dovrà ricorrere necessariamente alla consulenza e all’aiuto di un’azienda specializzata nel trattamento dell’ Eternit e dell’amianto in generale. L’azienda che contatterete, dovrà avere le autorizzazioni a norma di legge per lo smaltimento dell’ amianto, che è considerato rifiuto speciale e va smaltito secondo la legge. Inoltre l’azienda dovrà essere iscritta all’Albo Nazionale delle Imprese Esercenti Servizio Smaltimento Rifiuti. La procedura che l’azienda incaricata seguirà sarà quella di allertare la Asl locale e di presentare un piano dettagliato per tutto quello che riguarda il trattamento, con tempi e metodi utilizzati, ed eventuale smaltimento del materiale tossico.

dispositivi protezione asbesto
i dispositivi di protezione sono necessari ai lavoratori per evitare i danni che causano le fibre di amianto

Per legge non esiste una normativa che obbliga la rimozione in totale del materiale tossico da una data zona. Infatti esistono diverse metodologie di trattamento dell’amianto che non ne prevedono necessariamente la rimozione.

  • Incapsulamento. Si tratta di creare uno strato di protezione sulla superficie di Eternit o di amianto tramite l’utilizzo di prodotti detti coprenti o penetranti. Questo permette di andare incontro a costi più contenuti e tempi ridotti, soprattutto perché non vengono prodotti rifiuti tossici che poi dovranno essere trasportati e smaltiti correttamente. Inoltre i vantaggi di questa metodologia sono in generale più sicuri per gli addetti ai lavori e personale civile nei dintorni. Ovviamente l’incapsulamento prevede un monitoraggio periodico e necessario poiché a causa di diversi fattori, si potrebbe danneggiare o alterarsi e non preservare più le sostanze tossiche isolate grazie ad esso.
  • Confinamento. Si tratta del posizionamento di barriere in aggiunta ad un trattamento incapsulante, per evitare che comunque le fibre si disperdano all’interno dell’area, anche se isolata. Le barriere danno la possibilità di isolare all’interno degli edifici i luoghi dove è collocato l’amianto. E’ stato utilizzato spesso soprattutto in quei palazzi o condomini dove l’amianto faceva parte delle strutture stesse. I costi inoltre rimangono contenuti purché non ci sia la necessità di intervenire su impianti elettrici, idraulici o del gas. Anche in questo caso la manutenzione e il controllo sono periodici, per evitare perdite e e deterioramento incontrollato delle barriere protettive.
  • Rimozione. E’ il procedimento più pericoloso sia per i lavoratori che per i civili, ma il più efficace proprio perché mira a eliminare completamente dall’area ogni traccia di amianto e quindi di eventuali residui di fibre. E’ per questo anche il maggiormente richiesto ed utilizzato, anche se i costi sono più elevati rispetto ai trattamenti “tampone”. Ovviamente si tratta di una rimozione ad alto rischio, che va valutata bene ed eseguita solo da personale specializzato, allontanando dall’area interessata persone ed animali. Il rischio che le fibre si disperdano nell’area è alta, e questo è il motivo per cui bisogna state molto attenti a non rompere o danneggiare in nessun modo i materiali che si sta cercando di eliminare. Per i casi più gravi in cui l’amianto è danneggiato si procede ad isolare l’area ed attivare speciali aspirapolveri industriali che aspirano tutte le fibre e la polvere provocata dai lavori in modo da non disperderla nell’ambiente.

In molti Comuni e Province sono stati emessi degli incentivi appositi per lo smaltimento dell’amianto, in modo da aiutare

incentivi per rimuovere l'amianto
la rimozione dell’amianto è sostenuta da diversi incentivi che variano da città in città

le persone a denunciare la presenza dell’amianto e sostituire le coperture dii amianto con soluzioni a green e zero impatto ambientale, come i pannelli fotovoltaici.
In qualunque caso evitate sempre e comunque le soluzioni fai da te. Diffidate sempre da soluzioni facili e a basso costo. L’amianto è un materiale cancerogeno e per trattarlo serve un’attrezzatura specifica e altamente specializzata che non è facile da reperire.
Anche per lo smaltimento, vi è la necessità di affidarsi sempre ad aziende serie, capaci di operare in piena sicurezza e nel rispetto dell’ambiente e della legge.

PROTEZIONI DALL’AMIANTO

Fondamentale per i lavoratori potenzialmente esposti alle fibre di amianto è l’osservanza delle norme in materia di utilizzo di dispositivi di protezione individuale (DPI). In particolare, i dispositivi di protezione devono rispettare dei parametri e dei materiali richiesti dalla legge per evitare danni alla salute. Alcuni di questi dispositivi sono:

  • tuta di protezione. Una tuta speciale, che deve essere necessariamente intera, priva di tasche e con elastici per stringere polsi e caviglie. Inoltre deve essere dotata di un cappuccio e il materiale deve essere idoneo a non trattenere fibre o polveri. Una volta utilizzate devono essere lavate in lavanderie apposite, specializzate, ed è vietato lavarle normalmente.
  • stivali di gomma. Le calzature che vengono utilizzate per il trattamento dell’amianto devono essere costituite da materiali
    dispositivi protezione amianto
    le maschere traspiranto o isolanto sono l’arma migliore per non inalare le fibre di amianto

    lavabili e devono essere dotate di gambali abbastanza alti da poter essere coperti dai pantaloni della tuta.

  • guanti da lavoro. Di un materiale resistente, che non si possano rompere e abbastanza lunghi da poter essere coperti dalle maniche della tuta.
  • protettori delle vie respiratorie. Il loro utilizzo varia in base alla tossicità dell’area trattata. Possono essere di diversi tipi, a semi-maschera o a maschera facciale intera.

Se per un motivo specifico si è costretti a passare o lavorare o stazionare in un’area in cui si sospetta la presenza di amianto o polvere di amianto si possono prendere delle precauzioni, che ci preserveranno dal respirare fibre nocive. In particolare:

  • fare attenzione a non calpestare o non rompere in nessun modo il materiale sospetto.
  • cercare di lavorare per periodo di tempi limitati .
  • utilizzare i Dispositivi di Protezione Individuale, in particolare maschere speciali per il filtraggio dell’aria.
  • Evitare se possibile di avvicinarsi a materiali sospetti.
  • evitare di rimuovere o spostare l’amianto autonomamente.
  • isolare gli abiti utilizzati in una busta sigillata e portarli ad una lavanderia specializzata, che neutralizzerà eventuali fibre tossiche.
  • Evitare assolutamente di bruciare l’amianto. La combustione infatti porterà in alto le fibre di amianto facendole ricadere anche a chilometri di distanza e provocando danni incalcolabili alla popolazione, umana e animale.

Ovviamente a meno che non siate costretti, sarebbe meglio evitare del tutto di entrare in un area che si sospetta sia intossicata dall’amianto ed evitare di toccare o mandarci eventuali animali domestici.

SMALTIMENTO AMIANTO

Una volta rimosso dalla sua sede l’amianto viene riposto con cura in dei sacchi appositi sigillati e inviati o trasportati alla

amianto abbandonato nelle discariche
fino a qualche anno fa l’amianto veniva smaltito nelle comuni discariche

discarica autorizzata a ricevere questo tipo di materiale. Da li verranno inviati a una seconda discarica che provvederà al definitivo sotterramento, che avverrà in siti autorizzati e certificati. L’amianto, infatti, a causa della sua estrema tossicità è impossibile da riciclare

e da riutilizzare.
Il corretto svolgimento dell’intero iter di rimozione e bonifica dell’area, assicura che non ci siano danno a lavoratori, civili, animali o ambiente in genere.
Inoltre c’è una tecnica che si chiama trattamento termico controllato. Questo tipo di trattamento prevede di convertire l’amianto in un materiale inerte e completamente atossico. Purtroppo però questi trattamenti tendono ad essere poco frequenti, per le difficoltà nel maneggiare un minerale così tossico come l’amianto e per i costi che hanno. Si preferisce quindi sotterrare, per una questione di sicurezza e risparmio economico, anche se ultimamente ci sono state delle proposte per l’utilizzo dei forni alimentati a metano, con prove di laboratorio che ne attestano l’efficacia.

SMALTIMENTO AMIANTO COSTI

Oltre ad esserci numerosi incentivi e aiuti finanziari per lo smaltimento dell’amianto purtroppo bisogna sempre rivolgersi ad aziende private che se ne occupino. Le aziende hanno prezzi diversi ma c’è una media nazionale che si basa soprattutto sulla grandezza della metratura da trattare e solitamente maggiore è la superficie e minore è il prezzo al metro quadro.
In genere per la rimozione dell’amianto le tariffe sono:

bruciare l'amianto è estremamente nocivo
non bisogna mai bruciare l’amianto. il calore trasporterà le fibre lontanissimo provocando enormi danni

 

  • 20 euro al metro quadro per metrature piccole, fino a 100 mq.
  • 15 euro al metro quadro per metrature medie, dai 100 mq in su.
  • 8 euro al metro quadro per metrature grandi, dai 1000 metri quadri in su.

Per quanto riguarda lo smaltimento dell’amianto nella discarica, solitamente le aziende più serie includono il prezzo dello smaltimento nel preventivo iniziale. Anche questo varia in base alla quantità di amianto da trasportare e smaltire e varia in base ai diversi accordi che le aziende hanno con le discariche. E’ sempre meglio affidarsi ad aziende che hanno almeno un’esperienza decennale alle spalle e che sapranno venire incontro e tutelare le vostre esigenze.

Chi Siamo

Lo smaltimento dei rifiuti a Roma viene svolto da Aziende autorizzate che rilasciano le dovute certificazioni.

Consulenza e Gestione Rifiuti

Dove Operiamo

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